La storia del Carlton

Un luogo nel quale si continua a scrivere la storia

1913

Nato da una passione russa

Tutto è iniziato come un romanzo russo. Nel 1909, il granduca Michail di Russia, nipote dello zar, si stabilì a Cannes per fuggire dalla corte imperiale e vivere un amore proibito con Sophie Von Meremberg, donna di rango inferiore al suo, nipote dello scrittore Puškin. Bandito dalla Russia, il granduca rinunciò, per lei, al titolo di zar.

Poiché la capacità ricettiva del luogo non aveva né il comfort desiderato, né il fasto richiesto per i ricevimenti che intendeva dare, finanziò quasi per intero la costruzione dell’hotel che verrà chiamato “Carlton”, ovvero “uomo libero” in scandinavo.

Il progetto fu affidato a Henri Ruhl, famoso imprenditore del settore alberghiero, e a Charles Dalmas, rinomato architetto.

Nel 1913 aprì i battenti il più bell’hotel che Cannes avesse mai visto: un edificio monumentale in stile neoclassico pervaso dallo spirito Belle Époque.

1926

La partita del secolo

La storia ebbe inizio nel 1880. Delusi dal vedere l’erba del campo da tennis bruciata dal sole, i fratelli Renshaw, più volte vincitori di Wimbledon, decisero di coprire il campo con una polvere rossa, ottenuta dalla frantumazione di vasi in terracotta: nacque così la terra battuta.

È su questa superficie ormai leggendaria che il 17 febbraio 1926, sul centrale del Carlton, si disputò la finale del Torneo di Cannes. La partita, seguita dall’élite dell’epoca, fu una delle più attese nella storia del tennis femminile.

La migliore tennista europea, la francese Suzanne Lenglen, detta “la divina”, affrontò la sua rivale americana Helen Wills, stella nascente e unica in grado di sfidarla.

La posta in gioco era alta: Lenglen veniva da 181 vittorie consecutive. L’americana condusse una battaglia epica, rispondendo colpo su colpo alla francese.

Dopo un match point annullato, Lenglen finì per vincere con il punteggio di 6-3, 8-6, dando prova di una straordinaria resilienza. Il suo nome è passato alla storia.

1930

Apertura del Carlton Beach Club, prima spiaggia privata di Cannes

Intorno al 1870-75, Cannes era una città d’élite che ogni inverno ospitava 800 famiglie, per lo più britanniche. Fu proprio su richiesta di queste ultime che Cannes fece costruire la Croisette, i cui lavori furono ultimati nel 1872.

Per soddisfare questa clientela, il Carlton Cannes, costruito tra il 1911 e il 1913, contava 6 piani e 250 camere lussuose con bagno privato e salotto, un lusso raro all’epoca.

Tuttavia gli hotel di Cannes rimanevano chiusi in estate, perché la ricca clientela preferiva la Normandia.

E questo fino al 1928, anno in cui il Carlton decise di aprire per la prima volta nei mesi caldi: il successo fu immediato. Tutti gli hotel di Cannes seguirono il suo esempio.

Nel 1930, l’hotel ottenne dalla città la concessione di un terreno davanti all’edificio, nel punto in cui sorgevano i famosi “Bains de la Croisette”.

Nacque così la prima spiaggia privata di Cannes: il Carlton Beach Club. E ne seguirono altre.

1946

Primo festival di Cannes

Nato nel 1939 e fortemente voluto dal governo francese per celebrare il cinema mondiale in un luogo rinomato per la luce della sua incantevole cornice naturale, il Festival di Cannes di fatto prese il via nel 1946.

Quell’anno il Carlton ospitò gli unici 8 giornalisti presenti all’evento. Nacque così un legame indissolubile tra il Festival di Cannes e l’hotel Carlton.

Il Festival Internazionale del Cinema fu inaugurato nell’ex casinò della città il 20 settembre 1946, e segnò la nascita del neorealismo con Roma città aperta di Roberto Rossellini.

Negli anni seguenti, il festival si svolse al “Palais Croisette”, a due passi dal Carlton, che sorge al 50 di Boulevard de la Croisette. Una prossimità che ha fatto del Carlton un luogo indissociabile da questo evento ormai imperdibile.

A partire dal 1983 viene organizzato nel Palais des Festivals, costruito dove un tempo sorgeva il Casinò municipale di Cannes. E il Carlton non ha mai smesso di essere protagonista.

1954

Hitchcock gira Caccia al ladro

Nel 1954, per il suo film Caccia al ladro, il maestro della suspense scelse una coppia leggendaria, formata da Grace Kelly e Cary Grant.

Questo thriller romantico si svolge interamente in Costa Azzurra, ma di tutti i set che hanno reso celebre questo film, il pubblico ricorderà quelli del Carlton. Il regista britannico lo scelse, infatti, per le scene clou del film.

Sulla spiaggia privata dell’hotel, il Carlton Beach Club, Hitchcock immortalò i due attori leggermente svestiti. Poi sublimò la bellezza della sua eroina con un abito bustier di un blu brillante per una cena nel Grand Salon dell’hotel. Un momento indimenticabile, esaltato dal sottile contrasto tra glamour ed eleganza.

A distanza di diversi decenni, la magia si ripete ancora: regolarmente, i fan di Grace Kelly varcano l’ingresso dell’hotel per risvegliare, almeno per un attimo, il ricordo del loro mito.

1989

Il Carlton "monumento storico"

L’apertura del Carlton fu accolta come un grande evento. Nel 1913 la rivista “La Construction Moderne” spiegava ai lettori che l’apparato decorativo del Carlton, fiore all’occhiello delle strutture alberghiere di extra lusso, era stato realizzato con un “tocco di classe, senza profusione di ornamenti, e vantava lo stile raffinato e il tono signorile che si addice a una clientela d’élite”.

Se il design scelto da Dalmas, il suo architetto, esprime la sua formazione classica e la sua sensibilità per l’architettura francese, il Carlton è stato definito come “classicismo senza accademismo, sobrietà senza sterilità, ordine senza noia”.

Ma la consacrazione definitiva arrivò il 29 agosto 1989, data in cui venne classificato come monumento storico. Di fatto, in base a questo status sono considerati elementi protetti sia l’architettura esterna, che comprende facciata, tetti e cupole, sia alcuni degli spazi interni, ovvero la hall principale, il Grand Salon e due delle scale.

Già leggenda, la Grande Dame della Croisette entrò definitivamente nella storia.

2011

Il G20, incontro al summit

Il 3 e 4 novembre 2011 la Croisette ha ospitato non le stelle del cinema, bensì i venticinque capi di Stato e di governo dei principali paesi del mondo, riunitisi per il G20.

Ormai avvezzo a svolgere un ruolo chiave nella storia politica internazionale, il Carlton ha avuto la fortuna di accogliere un ospite di prestigio: Barack Obama in persona!

Durante il soggiorno, il presidente degli Stati Uniti ha voluto portare avanti la tradizione e ha scelto di soggiornare al quinto piano, nella stessa suite di M. Harvey, rappresentante americano che era stato ospite nel 1922 per la prima conferenza della Società delle Nazioni tenutasi al Carlton.

2013

Il centenario della Grande Dame

Per celebrare questo momento unico nulla è stato lasciato al caso. Nel Grand Salon, illuminato da mille luci, i 150 ospiti del Centenario sono stati invitati a immergersi nei ricordi della Grande Dame.

È alla presenza di “Lady Butter”, ottantottenne nipote del granduca Michail rintracciata dopo lunghe ricerche, che si è svolto il centenario dell’hotel. Aveva 18 mesi quando soggiornò per la prima volta al Carlton.

In un francese impeccabile, ha raccontato con commozione alcuni aneddoti sulla sua famiglia, che veniva a trascorrervi l’inverno, dato che all’epoca gli hotel erano tutti chiusi in estate. Per lei, “Cannes è il Carlton, come la Tour Eiffel è Parigi”.

Gilles Jacob, presidente del Festival di Cannes, ha detto per l’occasione: “Sono stato al Carlton cinquantadue volte soggiornandovi per tre settimane, pari a cinque anni della mia vita. È come se vi fossi entrato negli anni dell’asilo e avessi imparato a leggere sul menu del servizio in camera”.

2023

La rinascita della Grande Dame

Nulla è immune al trascorrere del tempo, neanche la Grande Dame, rimasta chiusa per due anni per un restyling totale.

Questa importante ristrutturazione è stata affidata alle cure di Richard Lavelle, stimato architetto voluto dall’autorità per i monumenti storici, e sublimata dall’interior designer Tristan Auer.

Per la rinascita dell’icona della Costa Azzurra, nessun dettaglio è stato lasciato al caso, e sono stati chiamati all’opera gli artigiani più prestigiosi, capaci di compiere un’autentica magia. Al progetto hanno lavorato 750 persone e 450 aziende, mettendo insieme tutti i tipi di competenze. Una vera e propria celebrazione del savoir-faire e della passione per i mestieri d’arte, e un’unica parola d’ordine: portare il patrimonio del passato nella modernità.

Dall’esterno, non sembra che sia cambiato nulla. Tuttavia, le facciate sono state completamente pulite, rinnovate e ampliate con nuove ali. Le scritte “Carlton Hotel” sulla facciata sono riprodotte identiche a quelle originali del 1913.

All’interno, Tristan Auer ha orchestrato un cambiamento senza precedenti: “Fin dall’inizio, l’idea è stata quella di preservare abilmente gli spazi storici, creando al contempo un capolavoro dei tempi moderni”.

Il 13 marzo 2023 il gioiello della Croisette ha finalmente riaperto i battenti.